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Capanna Bernasconi (m. 3074)

Località di partenza: Rifugio Berni al Passo Gavia, Santa Caterina Valfurva (SO) m. 2541.

Dislivello: 533 metri.

Tempo di percorrenza: 3h15'.

Segnavia: 25.

Difficoltà: E, ultimo tratto EE

Accesso automobilistico: A4 verso Trieste fino all'uscita di Sesto San Giovanni, proseguire sulla SS36 della Valtellina. Risalire interamente la valle fino a Bormio, quindi voltare a destra per Santa Caterina Valfurva. Oltrepassare l'abitato seguendo le indicazioni per il Passo Gavia; snocciolata la lunga sequenza di tornanti, si entra nel Vallone del Gavia. Il Rifugio Berni sorge sulla destra un paio di Km prima del passo.

Dal rifugio, si attraversa la strada statale e si scende leggermente verso il Torrente Gavia che si attraversa su un comodo ponte in legno. Risalendo sulla sponda opposta, si passa accanto ad un grande edificio chiuso, è il vecchio Rifugio Berni, ora utilizzato come locale invernale (m. 2541, 0h15'). S'incontra un bivio per l'itinerario che conduce al Bivacco Battaglione Ortles, procediamo sulla sinistra, a tratti in leggera discesa passando in mezzo ad acquitrini.
Si incontra un nuovo bivio, dove il sentiero sulla sinistra, in netta discesa conduce direttamente a Santa Caterina Valfurva, ma noi procediamo a destra verso il Ponte dell'Amicizia che si trova all'imbocco della Valle del Dosegù che passa il torrente omonimo a cavallo di una profonda forra (ore 0.40).
Appena al di là del ponte, si procede sulla sinistra (a destra si arriva al Bivacco Severo e quindi al Pizzo Tresero). Il sentiero aggira alcune balze rocciose attraversando ripidi prati, dopodiché riportatosi nel Vallone di Gavia ha inizio, in leggera salita, un lungo traverso alternando tratti tra resti di antiche frane a tratti tra rigogliosi prati e zone umide; in ogni caso la traccia è sempre ben evidente.
La pendenza si fa decisamente più marcata in corrispondenza dell'attraversamento di un torrente proveniente dalla Vedretta di Tresero; qui occorre particolare attenzione al guado in caso di elevata calura pomeridiana o pioggia. Questo sforzo è necessario per superare la morena laterale che sosteneva il ghiacciaio non più tardi di qualche decennio fa.
Lo sforzo è però ripagato dallo spettacolo che si gode quando si giunge nella valletta glaciale dove si è attualmente ritirato il ghiacciaio, valletta dominata dal Pizzo Tresero.
Siamo a circa 2800 metri circa di quota (2h30').
Guadato facilmente anche questo corso d'acqua (valgono le stesse raccomandazioni del precedente), si risale sul fianco opposto tra sfasciumi fino a raggiungere la cresta da dove si vede Santa Caterina Valfurva; in questo tratto, il sentiero è contrassegnato da una lunga sequenza di ometti.
Prima di arrivare ai ruderi della capanna, si devono superare, anche con l'aiuto delle mani, due asperità rocciose; al termine della seconda, mancano pochi metri e pochi istanti alla Capanna Bernasconi (m 3074, ore 3.15).
Per chi volesse salire alla Punta del Segnale, la vetta che sovrasta i ruderi, si risale senza sentiero su rocce spesso instabili ed in 15 min dalla Capanna si giunge in vetta (m. 3132).
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