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Mont Fortin (m. 2758)

Località di partenza: La Visaille, frazione del comune di Courmayeur, m. 1659.

Dislivello: 1099 metri circa.

Tempo di percorrenza complessivo: 3h00' ore la salita alla vetta, 6h45' ore il giro ad anello sottostante la Pyramides Calcaires.

Segnavia: 9, 11a , alta via 2.

Difficoltà: EE

Accesso automobilistico: autostrada A5 fino a Courmayeur, oltrepassato l'abitato svoltare a sinistra verso la Val Veny e proseguire fino alla località La Visaille, ove termina è presente una sbarra in ferro oltre la quale non si può proseguire. È possibile raggiungere in auto questa località solo se imbocca la strada entro le ore 8.

Lasciata l'auto lungo la strada, nei pressi della sbarra, si prosegue lungo sull'asfalto in una valle apparentemente molto stretta fino al Lago Combal (m.2020, 0h45'), ma il pendio sulla nostra destra non è altro che la morena del Ghiacciaio del Miage.
Attraversata la Dora di Veny su un ampio ponte carrozzabile, si incontra un bivio, ove noi imboccheremo il sentiero con segnavia 9. Si sale con moderata pendenza e si esce dal bosco in prossimità dei ruderi dell'Alpe Vieille inferiore (m. 2073, 1h00').
Si guada il torrente e si entra in un ampio vallone; il sentiero punta verso l'Alpe Vieille superiore che però non raggiungiamo, in quanto un bivio ci indica che il sentiero con segnavia 9 prosegue sulla destra scavalcando alcuni deboli resti morenici.
La pendenza ora si fa più marcata e, con ripetuti zig-zag, il sentiero risale il bordo sinistro del vallone abbandonando presto i prati per proseguire tra sfasciumi, dove, tuttavia, la traccia resta ben visibile. Raggiunto il filo della cresta, si abbandona il vallone e si prosegue in orizzontale con una decisa svolta sulla destra (2h30') su un tratto più esposto rispetto ai precedenti. Oramai il tratto più faticoso è terminato e pochi metri ci separano dalla vetta a m. 2758, 3h00'.
Nei pressi dei resti del fortino, da cui deriva il nome della cima, una rosa dei venti ci indica il nome delle vette che ci circondano in un panorama mozzafiato.
L'itinerario prosegue in discesa nel vallone di Chevannes, che termina a La Thuile con un nuovo segnavia, 11a. Si cammina in leggera discesa su un ampio altopiano cosparso di piccoli specchi d'acqua ai piedi della cresta che culmina con il Mont Percè (m. 2844).
Poco dopo aver superato l'omonimo lago (m. 2500 circa, 3h40'), il nostro sentiero si unisce all'alta via numero 2 proveniente da La Thuile ed insieme raggiungono il Col de Chevannes (m. 2596, 4h00') poco sopra i ruderi di una casermetta della II guerra mondiale. Si ritorna in Val Veny e si perde rapidamente quota camminando tra sfasciumi; compiendo un ampio tornate verso sinistra si può ammirare la testata della valle, mentre sul lato opposto della valle dominano le Pyramides Calcaires.
Con ampi risvolti, si raggiunge il fondovalle dove si costeggia la Dora di Veny fino al termine del pianoro glaciale dove si può passare sulla sponda sinistra su un ponte in legno (m 2100, ore 5.10), in corrispondenza della morena frontale che chiudeva la valle. Poco sopra le nostre teste si trova il rifugio CAI Elisabetta Soldini.
Proseguendo in discesa lungo la carrareccia, si percorre il vallone della Lex Blanches fino ad arrivare nuovamente al Lago Combal (m. 2020, 6h00').
Avendo circa un'ora a disposizione, merita risalire di circa 100 metri la morena del Ghiacciaio del Miage per ammirare il piccolo Lago del Miage.
Ripercorrendo la strada asfaltata si raggiunge nuovamente l'auto (ore 6.45).
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