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Rifugio Duca deli Abruzzi all'Oriondè (m. 2802)

Località di partenza: impianti sciistici del Cretaz, Cervinia fraz. di Valtournenche (AO) m. 2052.

Dislivello: 750 metri circa.

Tempo di percorrenza complessivo: 3h30'.

Segnavia: Alta Via n°3, 13.

Difficoltà: E

Accesso automobilistico: autostrada A5 fino all'uscita di Chatillon, dopodichè proseguire sulla SS26 della Val d'Aosta fino all'incrocio con la SR di Cervinia. Proseguire fino a Cervinia, al parcheggio nelle vicinanze degli impianti del Cretaz.

Dagli impianti del Certaz si sale percorrendo le piste di sci fino a toccare una costruzione metallica azzurra (1h30') che è la stazione di partenza della seggiovia Rocce Bianche e, poco dopo, un'altra costruzione metallica marrone (ore 1.45).
A questo punto si abbandonano le piste da sci e si prende, sulla sinistra, il sentiero contrassegnato con il segnavia Alta Via numero 3 e si attraversa la cosiddetta "Città dei sassi". Il sentiero abbandona i pascoli per inoltrarsi dolcemente tra le pietraie.
Attraversata una pista di sci si giunge ad un ruscello in una zona cosparsa da grossi massi granitici, dopo aver oltrepassato la linea di una seggiovia si inizia a salire piegando verso sinistra fra folte chiazze di ramerino (m. 2590, 2h30'). Il sentiero si inerpica dolcemente fra i detriti per poi attraversare diversi valloni morenici; una spianata conduce al rifugio (m. 2802, 3h15') al cospetto del ghiacciaio del Pic Tyndall.
Il rientro a Cervinia si effettua scendendo lungo la strada sterrata che giunge al rifugio; il sentiero n° 13 consente talvolta di accorciare il lungo percorso della sterrata. Passando accanto all'Alpe dell'Eura, (m. 2544, 2h15') dove la leggenda vuole abitasse l'Olmo Servadzo, si intravede in basso un vasto altipiano ricamato da innumerevoli ruscelli e popolato da marmotte. Si scende poi un tratto ripido per giungere al cospetto di una bella e frizzante cascata.
Dopo il ponticello in legno il sentiero scende a sinistra puntando verso una spianata dove, dopo l'ultima guerra, venne eretta una cappella dedicata ai caduti del Battaglione Cervino (m. 2134). Prima di compiere l'ultimi tratto che ci separa dal paese vale la pena girarsi: il rifugio Oriondè non è che un puntino scuro, il Cervino ha nuovamente assunto sembianze più famigliari.
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